venerdì 8 maggio 2020

STEP#13 Meccanizzare...nel Settecento

Macchine nuove per l'industria nascente

La rivoluzione industriale iniziata in Inghilterra nel XVIII secolo aveva apportato profondi cambiamenti nella produzione e nella lavorazione dei beni. Ciò comportò allo stesso modo grandi mutamenti anche all'interno della società (ne parlarono in maniera diffusa filosofi materialisti come Karl Marx, e positivisti come Auguste Comte), a tal punto che un secolo più tardi l'Europa e il Mondo apparirono completamente trasformati. 
Diversi furono i fattori che contribuirono al sorgere della rivoluzione industriale, uno dei quali fu la notevole crescita demografica, che spinse ad aumentare la produzione di beni di consumo. Per soddisfare i bisogni di una popolazione in crescita fu necessario cercare nuovi mezzi e l'ausilio di nuove macchine in sostituzione del lavoro manuale. Si può quindi dire che la tecnologia viene messa al servizio della produzione in questa fase, permettendo di realizzare macchine che rendano più efficiente ed efficace il lavoro dell'uomo. 

LA MACCHINA A VAPORE

Una delle invenzioni più degne di nota, che conobbe in seguito diverse applicazioni, fu la Macchina a vapore brevettata dallo scozzese James Watt. Essa era alimentata da una fonte di energia presente in abbondanza sul territorio inglese, il carbone. Esso serviva per trasformare l'acqua in vapore, in modo tale che quest'ultimo potesse compiere un lavoro. Il vapore veniva poi raffreddato in un condensatore a parte. 
Si tratta di un'invenzione rivoluzionaria che sarebbe divenuta la base del funzionamento di diverse macchine produttive. 

Principi tecnico-scientifici della macchina a vapore

IL TELAIO MECCANICO

Uno dei settori tra i più interessati dai cambiamenti sopra descritti fu il settore tessile, da tempo in espansione in Inghilterra e nel resto dell'Europa. Sin dal Medioevo l'operazione di filatura era svolta a mano con l'utilizzo della ruota per filare, comparsa per la prima volta in Europa intorno al 1200. Si trattava di un lavoro lento e faticoso che necessitava spesso di un numero di filatrici anche superiore a 5. 
La prima evoluzione si ebbe con l'introduzione della "Spinning Jenny", inventata da James Hargreaves nel 1765, un filatoio munito di 8 fusi che permetteva di aumentare notevolmente la quantità di filo prodotta. 
Vent'anni dopo fu brevettato dall'inglese Edmund Cartwright il "power loom" (nella foto), telaio meccanico alimentato da una macchina a vapore. Tale invenzione sostituì il lavoro di un certo numero di tessitrici e permise di ottimizzare i tempi di produzione. 
 Power Loom | Facts, Summary, Inventor, Uses, & Improvements Over Time

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